Sport

“Dammi Signore un’Ala di Riserva” (Don Tonino Bello)

Come Francescani nel Mondo siamo in ascolto delle fragilità dell’uomo. Vogliamo superare la “logica dello scarto” sociale, restando sul passo degli ultimi nell’impegno contro l’emarginazione e nelle attività sociali.
Per questo siamo presenti

 

Per Francescani nel Mondo lo sport è strada di resilienza, canale per educare e rieducare, quando solitamente si pensa ad attività rivolte al corpo e al benessere fisico. Non è solo questo. Lo sport, soprattutto di squadra, è costruire valori e relazioni, sulle base di regole, nella gestione delle frustrazioni.

Si impara a saper vincere e saper perdere: l’educazione al risultato è uno dei grandi valori-obiettivi che l’Associazione si propone con i suoi progetti. La vittoria non va concepita come sopraffazione, bensì come raggiungimento di un obiettivo che richiede impegno, determinazione, sacrificio. Questo è ancora più significativo nelle carceri e nei luoghi di accoglienza dei migranti.

Gli allenamenti richiedono dedizione e resistenza per raggiungere una prestazione, pertanto si impara a superare momenti difficili e soprattutto la lealtà: nessun sotterfugio per affermarsi, ma solo passione e voglia di stare in gruppo, rispettando il compagno di squadra e l’avversario. Se si perde, è un’occasione per rivedere il proprio percorso effettuato, mettendosi nuovamente alla ricerca.

I progetti hanno anche finalità ludiche: godere del semplice giocare, ridere degli errori, allevia le tensioni e i conflitti. La dimensione ludica viene valorizzata come opportunità di socialità, soprattutto per i detenuti. 

Casa di Reclusione di Paliano (Fr)

Nel carcere si svolge sia un corso di ginnastica dolce per le donne che un corso di pallavolo per gli uomini La pallavolo, essendo uno sport dove non c’è contatto corporeo tra gli avversari, può essere visto come sport non violento. Rabbia e aggressività si concentrano nel colpo che si dà alla palla. Non essendo uno sport di grande movimento, a livello nervoso si riescono a gestire i propri impulsi, controllando il proprio carattere. Infine, per raggiungere un punto c’è bisogno del corretto gioco da parte dei compagni, di cui bisogna imparare a fidarsi, condividendo le regole e le caratteristiche di ogni componente della squadra. Lo sport, come il lavoro di un artista, va costruito con osservazione, sensibilità, attenzione e pazienza. Occorre disciplina, ma anche entusiasmo per il nuovo che arriva, in particolare quando si guarda il proprio allievo: si vede oltre a tutto ciò che ha commesso, una nuova capacità, un’abilità da perfezionare. Se ne può prendere cura con la gioia nel cuore.

Centro Muinda a Villalba di Guidonia (Rm)

Il nostro Centro Muinda, oltre alle attività di lingua e socializzazione, organizza anche tornei di calcio sociale e pallacanestro per promuovere l’integrazione dei migranti residenti sul territorio e di quelli dei centri di accoglienza, in collaborazione con le parrocchie della diocesi e altre associazioni ed enti.

Sport e Diversa Abilità

L’Associazione svolge anche attività verso i soggetti diversamente abili con programmi motori, prendendosi cura con gioia di ogni allievo e basandosi sulle capacità di ogni persona: fare bene e con divertimento. Lo “stare bene” è un concetto che con il creato deve essere custodito, difeso e pertanto tesoro preziosissimo.
Nel nostro team abbiamo esperti di sitting volley (pallavolo seduta), che ha molte similitudini con la pallavolo. Si gioca da seduti appunto, con squadre di normodotati e diversamente abili: l’integrazione sociale trova una sua reale e piacevole realizzazione.
Con questa progettualità si vuole costruire la resilienza, con lo sport si passa dal campo alla quotidianità: la pratica sportiva rende facile il processo del dialogo con sé stessi e questo porta alla riflessione nella vita di tutti i giorni, soprattutto stando insieme agli altri con fraternità… come ci insegna il nostro Francesco