Elisabetta nasce in Ungheria nel 1207. Principessa di Turingia, sposa re Ludovico IV°. Dal loro matrimonio nacquero tre figli: Ermanno, Sofia, poi moglie di Enrico II° di Brabante, e Gertrude, che divenne badessa del Monastero premostratense di Altenberg. L’11 settembre del 1227 suo marito Ludovico IV° morì ad Otranto mentre aspettava per imbarcarsi con il succitato Federico II° alla volta della Terra Santa, dove doveva partecipare alla sesta crociata.

Elisabetta, già molto attiva nelle opere di carità, si pose allora sotto la direzione spirituale del teologo Corrado di Marburgo ed entrò nell’allora Terzo Ordine Francescano, ora Ordine Francescano Secolare (OFS) e si ritirò nell’ospedale che aveva fatto erigere nel 1228 a Marburgo. Nell’autunno di quello stesso anno, a pochi mesi dalla canonizzazione di San Francesco (luglio) intitolò a lui la chiesa e l’ospedale (novembre). Si tratta di un motivo assai rilevante se si considera che quella di Marburgo fu la prima chiesa intitolata a Francesco non solo fuori dall’Italia ma in assoluto, ed era la chiesa di un ospedale/ospizio che costituì l’esempio

ed il motivo ispiratore per l’edificazione e l’intitolazione della chiesa e dell’ospedale di San Francesco a Praga, voluto da Agnese di Boemia, un’altra esponente di una famiglia principesca del Regno di Germania ed imparentata con Elisabetta: anche Agnese avrebbe desiderato condurvi una vita analoga a quella di sua cugina.

E’ quanto afferma Papa Gregorio IX° nella lettera con cui annunciava ad un’altra cugina di Elisabetta, la regina Beatrice di Castiglia, la canonizzazione della sua congiunta. In Elisabetta si ebbe la piena valorizzazione del carisma di San Francesco grazie alla sua discesa e umiliazione, dalla condizione principesca a quella dei poveri e degli esclusi. Infatti Elisabetta si dedicò alla cura dei malati fino alla sua morte, avvenuta nel 1231 nel suo stesso ospedale. Ella distribuiva con larghezza i doni della sua beneficenza non solo a coloro che ne facevano domanda nel suo ospedale, ma anche in tutti i territori dipendenti da suo marito, fino al punto da erogare in beneficenza i proventi dei quattro principati di Ludovico IV° e di vendere oggetti di valore e vesti preziose per distribuirne il prezzo ai poveri. Aveva preso l’abitudine di visitare i suoi malati personalmente, due volte al giorno, al mattino ed alla sera.

Una terziaria francescana, insomma, che ha donato tutta se’ stessa per alleviare il più possibile le sofferenze di poveri e malati, che ha servito e curato con amore e dedizione estrema.